Il villaggio abbandonato “Su Bullone” rappresenta un sito di grande interesse e fascino per i visitatori. Sull’interpretazione del nome alcuni studiosi indicano il termine sardo bullu/ bullone, con riferimento al pollone degli alberi, associando in senso metaforico la fisionomia del villaggio a un pollone che fuoriesce dal tronco della pianta. La seconda ipotesi vede il termine su bullu inteso come bollore, riferendosi a un sito caratterizzato dalla presenza di una sorgente di acqua calda.
Il villaggio è immerso nella vegetazione tra piante spontanee di: asfodelo, mirto, lentisco e assenzio. Le abitazioni, lambite da brevi tratturi, sono abbandonate e decadenti. Sino al primo cinquantennio del Novecento fu un villaggio molto vitale, erano presenti diverse famiglie di agricoltori, pastori e artigiani che producevano tessuti domestici e suppellettili. Nella memoria popolare delle comunità anglonesi alcuni anziani ricordano ancora gli abitanti che venivano chiamati sos bullonesos o li bullonesi, i quali abbandonato il villaggio si insediarono nei centri limitrofi di Chiaramonti, Perfugas ed Erula.