La chiesa di San Pantaleo, immersa nel cuore dell’Anglona e situata, oggi, nella periferia di Est-Sud-Est di Martis, circondata da dolci colline, è uno dei più significativi esempi di architettura gotico-romanica in Sardegna. La sua storia affonda le radici in un’epoca di grande fervore religioso e artistico, lasciando un’eredità straordinaria di chiese e monasteri. Edificata nel XIII secolo, durante un periodo di intensa attività edilizia da parte di ordini monastici e feudatari locali. Edificio oggi sconsacrato, risente delle precarie condizioni della collina su cui si erge. in stile romanico, ma con influenze gotico-aragonesi, subì diversi rimaneggiamenti, tra cui l’aggiunta delle navate laterali nel XV secolo.
Il crollo parziale del tetto ha contribuito al suo abbandono, nonostante un intervento di restauro tra il 1988 e il 1989. La facciata conserva ancora un ampio portale e un rosone.
Le influenze non certissime riportano ai Vittorini o ai Camaldolesi, ordini benedettini attivi nella cristianizzazione dell’isola. La chiesa riflette una fusione armoniosa tra romanico e gotico, realizzata con conci di trachite rossa e pietra calcarea chiara.
La facciata risulta essere semplice ma elegante, con un portale ad arco a tutto sesto decorato con motivi geometrici e floreali. Il Rosone, oggi incompleto, è un elemento distintivo dello stile gotico, che permette alla luce di filtrare all’interno.
Inizialmente costruita ad un unica navata ed in seguito ampliata con l’aggiunta di altre due navate, presentava una copertura a capriate lignee, con pareti che conservano tracce di antichi affreschi con scene della vita dei santi e motivi simbolici legati alla tradizione cristiana.
Il culto del Santo si diffuse grazie ai monaci bizantini, testimoniando l’influenza culturale orientale sull’isola. Pantaleone nacque nella seconda metà del III secolo a Nicomedia, nell’odierna Turchia. Diventerà successivamente medico e sarà perseguitato e condannato a morte dall’imperatore di Costantinopoli Galerio per la sua adesione alla fede cristiana. Il culto del Santo, martire della persecuzione di Diocleziano, viene venerato come protettore dei medici e guaritore miracoloso.
La Chiesa di San Pantaleo ha un profondo valore simbolico per la comunità locale, fungendo da punto di riferimento spirituale e sociale. Per via di un recente restauro importante diverrà nuovamente sede di celebrazioni liturgiche e eventi comunitari, mantenendo vive le tradizioni contadine e pastorali.
Visitare la Chiesa di San Pantaleo non è solo un’opportunità per ammirare un capolavoro dell’architettura medievale, ma anche per riscoprire il legame profondo tra storia, arte e spiritualità che caratterizza la Sardegna.