Ruderi Chiesa Romanica di San Nicola di Silanis

Descrizione

Stile Romanico
Il complesso monastico venne fondato nel 1122 e successivamente donato al monastero di Monte Cassino (monastero tra i più influenti dell’Europa medievale) da una copia di coniugi Furatu de Ghitil e Susanna de thori; ad attestare la donazione ci restano importanti documenti in latino redatti sia dai due coniugi che dal Giudice di Torres Gonario II, ma addirittura quello redatto da Papa Callisto II, 1123, che conferma l’insieme di tutti i possedimenti di Montecassino in Sardegna, tra cui San Nicola e Santa Maria in Solio.

Furatu e Sussanna con un successivo atto fecero un’amplissima donazione di terre, bestiame (1000 capi ovini, 300 suini ecc.), strumenti di lavoro e numerosi servi addetti alle varie mansioni. Nel medesimo documento sono menzionati anche gli oggetti sacri necessari agli adempimenti liturgici e sette letti con corredo, adeguato alle esigenze di circa sette monaci Benedettini.

Le caratteristiche architettoniche fanno di San Nicola è un unicum in Sardegna, le maestranze che edificarono la chiesa erano di eccezionale levatura, maestri che avevano percorso in lungo e in largo l’Europa e il bacino del mediterraneo, magister in contatto con il mondo arabo e i loro moduli costruttivi. Questi presupposti portarono alla realizzazione di una chiesa romanica con annesso monastero dalle straorinarie forme architettoniche. Le tre navate (la sola in Sardegna) erano interamente voltate in conci di calcare bianco, l’abside non è orientata a est (Gerusalemme) come d’obbligo ma a ovest, la monofora superstite, che dava luce alla navata centrale, con arco a sesto acuto anticipa di anni lo stile gotico. Realizzando una Chiesa gioiello, di difficile inquadramento stilistico