In Anglona, come in molte zone della Sardegna, gli abitanti dei diversi paesi hanno da sempre avuto soprannomi curiosi, spesso legati a caratteristiche fisiche, comportamentali o a fatti storici.
A Nulvi, uno dei centri più importanti della regione, gli abitanti sono chiamati “brigadore” per il loro carattere irruento, orgoglioso e litigioso. L’appellativo si consolidò anche nel 1947, durante una celebre rissa di centinaia di persone alla festa di San Pancrazio a Sedini, che ebbe eco nazionale. Per i nulvesi, essere definiti brigadore è motivo di orgoglio: persino un formaggio locale porta questo nome.
A Martis, gli abitanti sono detti “traitore”, mentre a Chiaramonti il soprannome “Tzaramonte-ladru” richiama la storica attività di abigeato nel territorio. I laerresi sono chiamati “pompa”, per indicare un atteggiamento borioso o altezzoso. A Perfugas, invece, l’appellativo “panza” sembra riferirsi a un addome prominente, probabilmente legato a condizioni ambientali o a una dieta più abbondante. Gli abitanti di Bulzi, detti “alente”, sono riconosciuti per laboriosità, talento artigianale e predisposizione alla poesia e al canto.
Infine, a Sedini il soprannome più curioso è “corra”, probabilmente legato a prodotti artigianali utilizzati nel lavoro agro-pastorale. Alcuni lo interpretano come “corna”, ma i sedinesi lo accolgono con ironia, vedendolo come segno di apertura mentale ed emancipazione rispetto alla cultura più tradizionale di altri centri dell’Anglona.
Questi soprannomi, spesso ironici o persino un po’ pungenti, raccontano storie, tradizioni e caratteri locali, offrendo uno spaccato unico della vita e della cultura dei paesi anglonesi.
