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Da Osilo a Tergu: un viaggio tra le chiese dell’Anglona



L’Anglona e la Bassa Valle del Coghinas vantano un patrimonio sacro straordinario, fatto non solo di chiese parrocchiali, intorno alle quali si sono sviluppati i centri storici, ma anche di numerosi edifici campestri, autentici capolavori architettonici.

A Osilo meritano una visita la parrocchiale dell’Immacolata, la chiesa di Santa Croce e quella del Rosario, tutte del Seicento, oltre alla chiesa di Nostra Signora di Bonaria, situata in cima al monte Tuffudesu (766 m), la più alta della provincia di Sassari. A Nulvi, la “piccola Roma dell’Anglona”, oltre alla parrocchiale dell’Assunta, si possono ammirare San Sebastiano, vicino al convento di San Bonaventura, Santa Tecla, accanto ai Cappuccini, San Filippo, custode dei tre candelieri, e l’oratorio di Santa Croce.

A Martis spicca la chiesa di San Pantaleo (XIV secolo), romanica con influenze gotico-aragonesi, mentre lungo la strada per Laerru si incontra la minuscola ma affascinante chiesa romanica di San Leonardo. A Chiaramonti, la parrocchiale di San Matteo in stile neoclassico risale alla fine del XIX secolo, ma un edificio con lo stesso titolo sorgeva un tempo all’interno della fortezza dei Doria. Nelle campagne di Erula le piccole chiese rurali meritano una sosta per la loro suggestione.

A Perfugas, la parrocchiale di Santa Maria degli Angeli custodisce il maestoso retablo di San Giorgio, tra i più grandi della Sardegna, originario della vicina chiesa campestre. A Laerru, oltre alla parrocchiale di Santa Margherita e alle chiesette del Rosario e di Santa Croce, si trova l’oratorio privato di Sant’Antonio da Padova (XVIII secolo). Tra Laerru e Bulzi sorge San Pietro delle Immagini (XII secolo), noto anche come “Su Rughefissu”, con il gruppo ligneo della Deposizione del XIII secolo, unico esempio di scultura lignea medievale in Sardegna.

A Sedini, la valle di Silanis è costellata di chiese e dei suggestivi ruderi di San Nicola, esempio di perfetta tecnica costruttiva e purezza stilistica. Nel centro di Santa Maria Coghinas si trova la parrocchiale della Madonna delle Grazie (XII secolo), realizzata in pietra arenaria. Il percorso si conclude con la splendida chiesa romanica di Nostra Signora di Tergu, patrona dell’Anglona e massima espressione del romanico sardo.

Fonte La nuova Sardegna, articolo di Mauro Tedde, Lunedì 03 Luglio 2023, pagina 22


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